Allenamento all’aperto post covid: tutte le norme e cosa si può fare

Allenamento all'aperto post covid

La Pandemia di coronavirus (Covid 19) che ha investito tutto il globo ha reso difficile mantenere uno stile di vita che sia fisicamente attivo. Per ovviare a questo, visto che solo recentemente le palestre e gli impianti sportivi hanno ripreso a funzionare, di valutare cosa possiamo fare a riguardo per svolgere attività fisica che sia allo stesso tempo salutare e sicura per noi ed anche per chi ci sta intorno. Sono state numerose le notizie che si sono ascoltate, e, nel pieno del lockdown è stato consentito a chi faceva corsa, di fare attività motoria. Questo, da molti, è stato visto come un’ingiustizia, e l’occhio verso i runner non è stato benevolo. La distanza da tenere di almeno 1 metro l’uno dagli altri era la base, anche se in alcune regioni è stata aumentata a due metri. Questo, in ogni caso, ha portato comunque molte persone a rimanere sedute ed inattive, cosa, che purtroppo non fa molto bene al nostro organismo.

Che cosa possiamo fare?

Partendo dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS consiglia, anche in tempi normali, di dedicare all’attività fisica almeno 20 minuti al giorno. Le linee guida internazionali infatti individuano in 150 – 300 minuti a settimana la quantità di attività fisica ottimale che ci consentirà di mantenere uno stile di vita sano e corretto. C’è da sottolineare che parliamo di stile di vita in generale. Questo perché svolgere un’attività fisica adeguata ed in maniera costante non ci restituisce benefici solo per quel che riguarda la famosa “pancetta ma ne ha altri innumerevoli su tutto il nostro organismo. Infatti praticando una regolare attività fisica, questo ci consentirà di farci perdere quei chiletti di troppo ma anche ad aumentare in modo esponenziale le nostre difese immunitarie e questo, di conseguenza, anche a ridurre la probabilità di contrarre virus e malattie in generale. Con consente anche di ridurre lo stress e l’ansia che di sicuro, in un periodo come quello che stiamo vivendo sono quasi sicuramente aumentati. E poi migliorare anche la qualità del sonno e di conseguenza il nostro benessere psico fisico. Una volta quindi, stabilito il fabbisogno ideale di attività fisica, dovremo anche capire come sia possibile perseguire questo obbiettivo con tutte le limitazioni a cui al momento siamo soggetti.

Attività fuori casa

Dal 31 marzo una circolare del Ministero dell’Interno sono stati molto chiari, dopo diverse polemiche ed oggettive difficoltà di interpretazione delle precedenti norme che fare jogging vicino a casa, e oggi anche di più, è un’attività formalmente consentita. Nonostante questa nota però l’argomento è sempre rimasto non chiarissimo e l’applicabilità di questa norma non è stata del tutto scontata, in quanto a livello regionale le soluzioni sono state differenti e applicati in maniera differente, sperimentando diverse situazioni a seconda della diffusione e della concentrazione del virus. La possibilità di svolgere attività fisica fuori dalle nostre abitazioni è stato quindi un argomento molto delicato. Se da una parte infatti, attenersi alle indicazioni ministeriali potevamo considerarla perfettamente legittima oltre che salutare come spiegavamo prima, dall’altra era difficile consigliarla in quel momento così critico e delicato.

Dal 4 maggio

Tutto questo ha avuto una svolta dal 4 maggio, infatti il premier Conte in una conferenza stampa, ha fatto annuncio di come cambierà la vita a partire dal 4 maggio. Infatti l’emergenza Coronavirus ha registrato in quel periodo un importante contenimento dei contagi e delle vittime, nonostante non fosse superata. Infatti la tanto discussa Fase 2 sarà quella che segnerà il periodo di convivenza con il virus, mettendo in campo dei compromessi tra la preservazione della salute pubblica e la ripartenza delle attività. Quindi da questo periodo l’accesso del pubblico ai parchi, ville e ai giardini pubblici sono stati riaperti, condizionandolo al rigoroso rispetto delle regole previste e cioè restando vietato ogni forma di assembramento di persone in luoghi sia pubblici che privati. Anche qui ogni sindaco può disporre la temporanea apertura o chiusura di specifiche aree in cui non sarà possibile assicurare le distanze interpersonali di almeno un metro. Le aree gioco e le attività ludiche attrezzate per il gioco dei bambini rimangono al momento chiuse ed è vietata l’attività ludica o ricreativa all’aperto, mentre è consentito svolgere in maniera individuale o con accompagnatore per i minori o le persone completamente autosufficienti sia attività sportive o attività motorie purchè comunque si rispetti la distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per le attività sportive e di almeno un metro per ogni altra attività.

Sport per professionisti e non

Restano chiuse le piste da sci e rimangono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati.

Allo scopo però di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle

rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali.

La situazione odierna

Al momento la situazione sembra essersi un po’ alleggerita, e, nonostante le solite regole esposte, che anche qui variano da regione a regione, le attività sono riprese, e, rispettando le regole di distanziamento o l’uso delle mascherine, ci consentono di operare e di fare attività fisica all’aperto, respirando di nuovo all’aria aperta. Sono consentite anche passeggiate lunghe lontani da casa e riportandoci pian piano, ad un sentore di normalità, ormai sconvolto completamente da questa emergenza.

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